Come gestire lo stress quotidiano Come gestire lo stress quotidiano

Come gestire lo stress quotidiano: 5 strategie per gestirlo

La vita frenetica alla quale siamo sottoposti può innescare nel nostro organismo reazioni negative dal punto di vista psicofisico. Si rischia di entrare così in un vortice di ansie, preoccupazioni e pressioni alla base di quello che è meglio conosciuto come stress. Riconoscerlo è semplice. Ai primi campanelli d’allarme, occorre intervenire in tempo onde evitare che sfoci in patologie più gravi. Scopriamo insieme cosa comporta e come combatterlo.

Perché si genera lo stress

Si tratta della risposta fisiologica e psicologica di fronte a stimoli che provocano un generale stato di allerta emotivo, cognitivo, affettivo e comportamentale. Lo stress si distingue in eustress e distress. Il primo è il cosiddetto “stress positivo” che porta all’attivazione delle energie necessarie per affrontare situazioni critiche e impegnative. Il secondo, invece, è lo “stress negativo”, un vero e proprio malessere psicofisico che persiste anche in assenza di fattori stressogeni.

Tra le cause più frequenti ricordiamo

  • avvenimenti che riguardano la vita privata, come lutti, divorzi;
  • accadimenti connessi alla sfera lavorativa, come un eventuale licenziamento, responsabilità e scadenze incombenti, carichi di lavoro eccessivi;
  • ragioni ambientali, come sbalzi di temperatura (troppo caldo, troppo freddo), contesti altamente rumorosi;
  • malattie organiche;
  • catastrofi naturali ed epidemie.

Gli individui possono avere reazioni differenti in caso di eventi stressanti. Addirittura c’è chi si lascia prendere dall’ansia anche durante lo svolgimento delle normali attività di routine (almeno il 30-50% dei soggetti). Non solo. A lungo andare potrebbe verificarsi la comparsa della cosiddetta sindrome da adattamento generale, caratterizzata da tre fasi:

  • allarme, con conseguente rilascio di neurotrasmettitori (adrenalina e noradrenalina);
  • resistenza, che consiste nell’indebolimento delle difese immunitarie;
  • esaurimento, che si manifesta quando l’organismo non è più in grado di sopportare situazioni stressanti, ed è maggiormente esposto al rischio di infezioni.

Quali le conseguenze sul nostro organismo

In particolare, durante la fase della resistenza, il corpo libera l’energia accumulata sotto forma di grasso servendosi del cortisolo, il cosiddetto “ormone dello stress”, che viene prodotto in grandi quantità dalle ghiandole surrenali su impulso del cervello. Quando il surrene non riesce più a secernere cortisolo a sufficienza, però, il livello si abbassa, ed è qui che subentra la fase dell’esaurimento, con relativo malessere psicofisico.  Lo stress, inoltre, fa sì che il cortisolo si innalzi la sera. Questo, di certo, ci consente di restare svegli e operativi fino a tardi, ma col senno di poi intacca il ritmo sonno-veglia perché all’aumento repentino di cortisolo durante le ore notturne, segue un drastico abbassamento al mattino. Si avverte, pertanto, un evidente senso di stanchezza già a inizio giornata. Sensazione che inevitabilmente compromette il corretto andamento delle mansioni quotidiane.

Elevati livelli di cortisolo possono causare anche aterosclerosi, ipertensione, osteoporosi. Per scongiurare questi pericoli, e normalizzare le quantità di cortisolo presenti nel nostro organismo, è possibile ricorrere a integratori naturali a base di fosfatidilserina, fosfolipide capace di alleviare lo stress da attività fisica, regolando pressione ematica, energia e incidendo sulla massa muscolare. Inoltre, la  fosfatidilserina, anticortisolico per eccellenza, influenza le capacità mentali, e agisce a livello neuronale, soprattutto quando le funzioni cognitive vengono messe a dura prova dallo stress cronico. Può succedere, infatti, di assistere a perdite di memoria a breve termine. La causa? L’eccessiva quantità di sostanza bianca nel cervello che dimezza le sinapsi e, dunque, le connessioni tra neuroni incaricati di conservare e gestire le informazioni da ricordare. La fosfatidilserina, dal canto suo, stimola la secrezione di neurotrasmettitori, e protegge le membrane cellulari dei neuroni da possibili danni. Ecco perché viene spesso impiegata anche per la cura di patologie neurodegenerative come Alzheimer e demenza senile.

Sintomatologia dello stress acuto

È necessario, in ogni caso, distinguere lo stress cronico da quello acuto. Si può parlare di stress acuto quando il nostro organismo raggiunge uno stato d’allerta talmente elevato da scatenare un’anomala iperattività del sistema nervoso, immunitario, cardiocircolatorio, ormonale e respiratorio. I sintomi, in genere, insorgono dopo pochi minuti o ore, e svaniscono velocemente. Ma nei casi più gravi, possono prolungarsi anche per settimane. I più comuni, dal punto di vista psicologico, sono

  • irritabilità, ansia, cattivo umore, insonnia, cali di concentrazione, voglia di solitudine, propensione a evitare persone, situazioni o discorsi che possano scatenare brutti ricordi;
  • atteggiamenti aggressivi e imprudenti;
  • insoddisfazione esistenziale, disperazione immotivata;
  • mancanza di stimoli nello svolgimento di attività che prima piacevano.

Dal punto di vista fisico, invece, è possibile riscontrare

Se i disturbi perdurano per più di un mese, è bene consultare il proprio medico di fiducia perché i sintomi potrebbero essere riconducibili anche al disturbo post traumatico da stress o alla depressione vera e propria.

Esercizi per la gestione dello stress

Per prevenire o curare i sintomi dello stress, oltre agli integratori naturali, torna utile fare sport. Spesso, gli individui sedentari sono anche quelli più stressati perché soffrono di insonnia, pressione alta, picchi di glucosio, innalzamento della massa grassa, acciacchi e infortuni.

Praticare attività fisica, invece, consente di rilassarsi, scaricando ansie e tensioni. Si rivelano efficaci corsa campestre e nordic walking: muoversi all’aria aperta e sotto il sole, infatti, permette al fisico di ossigenarsi, placare il nervosismo, migliorare la respirazione, grazie alla produzione di endorfine e serotonina. Nuoto, pilates, boxe, kickboxing, invece, sono un toccasana per articolazioni, muscoli, peso corporeo, funzioni cardiovascolari ed elasticità.

Conclusioni

Lo stress può rappresentare una minaccia costante in caso di eventi particolarmente incisivi sul lato emotivo. A risentirne non è solo la psiche, ma anche il fisico. Integrazione e movimento aiutano senz’altro a rimettere in sesto funzionalità cognitive, ormonali e motorie.

Ma non bisogna sottovalutare anche tecniche di rilassamento e meditazione per imparare a gestire in maniera sana ed equilibrata pensieri ed emozioni. Evitate, inoltre, che, insuccessi o difficoltà prendano il sopravvento sulla vostra serenità mentale. E che la puntualità e il rispetto delle consegne diventino un’ossessione. Sarebbe, invece, buona pratica appuntare su un’agenda incombenze e impegni, dando loro un ordine, ma restando flessibili di fronte a modifiche dell’ultimo minuto. Per non arrendersi allo stress, inoltre, basta prendersi giusto qualche minuto di pausa dalle solite attività giornaliere. Fare una passeggiata. Socializzare con amici e colleghi. Ritrovare la dimensione familiare. Tutte abitudini che consentono di smaltire la rabbia e la preoccupazione, e ritrovare il proprio equilibrio psicofisico.

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