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Pensioni INPS: arrivano i 38 euro in più a luglio, ecco cosa sapere e come funziona | Controlla

A luglio molte pensioni Inps in Italia subiranno un lieve aumento, pari a 38 euro: ecco tutti quelli a cui spettano

Luglio, quest’anno, sarà il mese più atteso dai pensionati: arriveranno, infatti, incredibili aumenti. In questo articolo vi spieghiamo tutto nel dettaglio. Pensionati di tutta Italia l’attesa è finita: a luglio arriveranno i tanto sospirati aumenti degli assegni previdenziali pari o inferiori al trattamento minimo. Non è tutto, perché il Governo ha approvato la rivalutazione delle pensioni minime parecchi mesi fa e gli incrementi erano attesi già per gennaio. Un banale errore di calcolo riguardo la platea dei beneficiari ha fatto slittare tutto di sette mesi.

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Atteso per molti l’aumento a luglio – Step1.it

La rivalutazione degli assegni dipenderà dall’età anagrafica dei beneficiari: chi non ha ancora compiuto 75 anni avrà un assegno maggiorato dell’1,5% mentre chi ha 75 anni o più riceverà un assegno rivalutato del 6,4%. E questi incrementi proseguiranno per tutto il 2023. Nel 2024, invece, la rivalutazione è già stata fissata al 2,7% per tutti i pensionati, a prescindere dall’età. Ma le novità non sono finite qui.

Pensioni di luglio: ecco tutti gli aumenti previsti

Sarà un luglio caldo ma soprattutto ricco per tanti pensionati. Chi, attualmente, ha una pensione pari o inferiore a 563,74 euro al mese – il trattamento minimo del 2023 – riceverà assegni più ricchi. Oltre agli incrementi previsti, inoltre, a luglio arriveranno anche tutti gli arretrati relativi ai mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio e giugno.

Pensioni di luglio
Pensioni più ricche a luglio, cosa aspettarsi – Step1.it

Un pensionato che, di norma, prende 563,74 al mese, a luglio ne prenderà 572 se ha meno di 75 anni o poco meno di 600 se ha già compiuto 75 anni. A queste cifre però, solo per il mese di luglio, bisogna aggiungere gli arretrati. Pertanto i pensionati con meno di 75 anni, a luglio, tra rivalutazione dell’assegno e arretrati, riceveranno ben  622,96 euro, mentre i pensionati con 75 anni o più arriveranno a prendere 816,30 euro.

Tuttavia le buone notizie non finiscono qui: infatti anche chi non gode dell’integrazione al trattamento minimo può ottenere questi aumenti. Gli incrementi verranno riconosciuti anche a coloro che hanno un assegno previdenziale calcolato con il sistema contributivo puro, cioè coloro che hanno iniziato a versare i contributi dopo il 1995. Questi ultimi, a luglio, riceveranno fino a 38 euro in più di pensione e 216 euro di arretrati. Coloro che hanno un assegno calcolato con il sistema contributivo puro, infatti, sono spesso penalizzati rispetto a chi ha una pensione calcolata su base retributiva.

Il sistema contributivo, come indica il nome stesso, si basa unicamente sui contributi versati. Dunque chi ha lavorato pochi anni o chi ha sempre lavorato part time o anche chi ha sempre avuto uno stipendio esiguo, rischia di trovarsi con un assegno previdenziale davvero misero. Per queste ragioni il Governo Meloni, con la legge di Bilancio, ha approvato questi incrementi i quali, per i pensionati che ne hanno diritto, andranno ad aggiungersi alla quattordicesima, anch’essa erogata a luglio.

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